Geopolitica per la Difesa e la Sicurezza

PUNTO DI SVOLTA

Il calcolo strategico degli Stati sta cambiando in hashtag#Medioriente e l’apparenza lascia rapidamente il campo alla realtà geopolitica.

Biden ha dichiarato, di ritorno dal viaggio lampo in zona di guerra, che “fronteggiamo un punto di svolta della Storia”, iniziato con l’invasione russa dell’Ucraina e che proseguirà per anni.

Negli stessi giorni hashtag#Xi Jinping ed il presidente russo si sono incontrati al hashtag#Belt & Road Forum: è stata presentata ai rappresentanti di quasi 150 paesi in via di sviluppo la visione cinese per riscrivere le regole dell’ordine globale e discusse “in dettaglio” le collegate crisi militari hashtag#Ucraina ed hashtag#Israeliana che secondo hashtag#Putin “sono minacce comuni e rafforzano le relazioni russo-cinesi”, definite ufficialmente “better than allies”.

Apparentemente Israele, hashtag#Iran e hashtag#USA hanno motivi razionali per evitare una guerra regionale, così come appariva “impensabile” l’attacco su larga scala in Ucraina, stante il suo costo finanziario e politico incalcolabile.

Il problema strategico per Israele è che l’attacco di hashtag#Hamas (anello più debole del sistema iraniano), ha già dimostrato l’inefficacia della sua hashtag#deterrenza e questa guerra, con tutto il suo tragico carico, può offrire vantaggi geopolitici a diversi soggetti interessati.

Per Hamas il tentativo estremo di riportare la questione hashtag#palestinese violentemente al centro del confronto in atto tra le tre grandi potenze, favorisce la strategia iraniana di incrinare il sistema di alleanze americane, già indebolito dal pivot to hashtag#asia e dagli effetti di due decenni di “lotta al terrore” culminati con la precipitosa ritirata dall’hashtag#Afghanistan.

Per la hashtag#Russia il nuovo conflitto costituisce un’eccezionale opportunità di distogliere attenzione politica e risorse occidentali dal fronte ucraino, ampliare le divergenze tra gli alleati hashtag#NATO, in particolare nel caso di un drammatico incremento del costo delle materie prime energetiche (come nel caso di estensione della guerra all’Iran con blocco dello stretto di Hormuz) ed infine accentuare la dipendenza dei paesi emergenti MENA dalle forniture alimentari e securitarie russe.

La hashtag#Cina è favorita nel perseguire l’obiettivo strategico di attrarre ancora di più nella propria orbita le potenze energetiche e finanziarie del Golfo Persico come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar, lasciando che si palesi la forza della minaccia iraniana e l’inaffidabilità USA come garante securitario in hashtag#medioriente.

Questa sequenza di azioni, dimostra una volta di più che per ogni grande potenza “non ci sono amici o nemici permanenti, solo interessi” geopolitici

Questa è solo una sintesi: per te, di seguito una chiave di lettura strategica a quanto sta succedendo nel “nostro” mediterraneo allargato

BUONA LETTURA !

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